Una nuova visione dell'Alma Mater

Il ruolo dell’Alma Mater

Visioni e prospettive dell’Università di Bologna. Il ruolo del rettore

 

L’Alma Mater è un Ateneo pubblico, internazionale, multidisciplinare e multicampus. È un patrimonio di tutti, un’istituzione; non è un’azienda, ma può e deve essere efficiente. È un luogo di elaborazione critica, trasmissione e apprendimento dei saperi, di innovazione della conoscenza che, grazie alla pluralità di discipline e linguaggi, contribuisce all’interpretazione e alla trasformazione della realtà e alla piena formazione dei cittadini. È una comunità di studenti, docenti, tecnici e amministrativi. L’orizzonte della nostra azione, il contesto con il quale confrontarci è internazionale. La ricchezza disciplinare e la distribuzione territoriale sono la nostra forza.

Dobbiamo riappropriarci di un ruolo di primo piano, consono a uno degli Atenei più prestigiosi al mondo, uscire dalla logica della semplice gestione del quotidiano, dall’emergenza continua, con l’obiettivo di orientare il futuro, di guidare le decisioni anziché rincorrerle, con spirito propositivo e costruttivo. Servono progettualità, chiare scelte strategiche e visione a medio e lungo termine. Il nostro Ateneo deve porsi come interlocutore privilegiato  sullo scenario regionale, nazionale e internazionale, fare rete con le più qualificate istituzioni scientifiche e culturali e rafforzare la sua posizione a Bruxelles e in tutti i consessi nei quali vengono prese le decisioni sul fronte della formazione e della conoscenza, della scienza e della tecnologia.

È una nostra precisa responsabilità assumere in Italia un ruolo di guida nazionale, con azioni più incisive nei confronti dei Ministeri e una partecipazione attiva al governo della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI).

Allo stesso modo l’Alma Mater deve esercitare un ruolo attivo e propositivo in Regione: intervenire sugli investimenti in ricerca dei fondi strutturali europei, sulle politiche in tema di diritto allo studio e sanità. Deve partecipare attivamente all’elaborazione dei piani sanitari, dei programmi di ricerca finalizzati e nel governo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, a partire dal rinnovo del protocollo d’intesa, la cui ultima versione risale al 2005.

L’Università e le città nelle quali è presente, a partire dalla città di Bologna, si compenetrano profondamente e devono agire in maniera sinergica. L’Alma Mater deve dialogare e lavorare con le Istituzioni cittadine, a Bologna e in Romagna, per una più efficace politica di accoglienza degli studenti e per migliorare i servizi a loro offerti. L’assetto multicampus del nostro Ateneo fu una scelta lungimirante ed è ancora oggi una grande opportunità sulla quale investire, con un disegno chiaro, coerente con gli obiettivi d’Ateneo.

L’Ateneo deve fare sinergia con gli Enti di ricerca pubblici e privati che operano sul territorio, per condividere le infrastrutture di ricerca e gli investimenti nelle grandi attrezzature. Con le istituzioni scientifiche e culturali deve definire accordi strutturali di collaborazione a medio e lungo termine.

L’Alma Mater ha una grande responsabilità nei confronti dei suoi studenti, delle loro famiglie e della società tutta. Dobbiamo potenziare le nostre strategie di placement e favorire l’imprenditorialità in un Paese dove la disoccupazione giovanile supera il 40%. Dobbiamo essere un modello su temi sensibili, come le politiche di genere e la sostenibilità ambientale, e valorizzare maggiormente il nostro bilancio sociale.

La capacità di attrarre studenti, docenti, risorse esterne pubbliche e private, interesse e attenzione nel Paese e all’estero è il segno più evidente del successo delle nostre politiche.

L’Alma Mater deve aprirsi con decisione e senza esitazione al mondo esterno per cogliere le opportunità che si presentano, colmando la distanza tra Accademia e mondo del lavoro, promuovendo partenariati strategici con soggetti pubblici e privati di elevata qualificazione e generando nuove idee per favorire l’innovazione in tutti i settori della società.

Anche l’immagine dell’Ateneo, la comunicazione deve essere rinnovata nei contenuti e nei modi e centrata sui risultati delle nostre attività e non sulla figura del Rettore.  Va potenziata la nostra strategia di fund raising.

Se sarò Rettore mi farò immediatamente promotore di alcune richieste al Governo e nella CRUI. Tre sono le priorità:

  • un piano giovani di reclutamento di RTD, accompagnato dalla revisione della tutela per i congedi di maternità e paternità e dei requisiti d’accesso per gli RTD di tipo b,
  • un Testo Unico per le Università, che semplifichi drasticamente il quadro normativo e ne riconosca le specificità rispetto alle Amministrazioni Pubbliche,
  • un nuovo diritto allo studio, indispensabile e urgente in un Paese con un numero di iscritti all’Università drammaticamente basso; anche nella nostra realtà, il recente rapporto del Garante degli studenti evidenzia la difficoltà crescente di molti studenti a pagare le tasse universitarie.

Mi adopererò affinché il nostro Paese riprenda a investire in ricerca, venga aumentata la quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario, rimosso il blocco del turnover, eliminato l’anacronistico concetto di punto organico a favore di un sistema basato sui costi reali; vengano riavviati i concorsi per l’abilitazione con nuove regole e promosso un dibattito sul sistema di reclutamento che superi i limiti evidenziati dall’Abilitazione Scientifica Nazionale; vengano riviste e semplificate le procedure di valutazione dell’ANVUR, vengano investite risorse a favore di tecnici e amministrativi, sia concluso l’accreditamento del Collegio Superiore e perseguita una seria politica nazionale in tema di open access e rapporti con i grandi editori.

 

PUNTI SUCCESSIVI>>

1. Studenti
2. Docenti
3. Ricercatori
4. Medici Universitari
5. Amministrativi, tecnici, bibliotecari, collaboratori linguistici e socio-sanitari
6. Parità di genere
7. Organizzazione
8. Assetto istituzionale
9. Multicampus
10. Programmazione
11. Infrastrutture e edilizia
12. Dimensione internazionale