Una nuova visione dell'Alma Mater

12. Dimensione internazionale

La nostra dimensione naturale per storia e vocazione

 

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L’Università è internazionale per vocazione, l’Alma Mater lo è per nascita. La dimensione internazionale è l’orizzonte della nostra azione, l’ambito naturale nel quale si colloca la nostra attività di didattica e ricerca, il perimetro nel quale si muovono i nostri studenti e i nostri ricercatori, è il contesto nel quale confrontarci.

Internazionale non significa in lingua inglese, non è un obiettivo di per sé, è un modo di essere e di agire. Il mondo sta cambiando velocemente ed è sempre più piccolo. La competizione è oggi globale sia nella ricerca sia nella formazione.

La reputazione e il prestigio dell’Alma Mater a livello internazionale sono la nostra grande forza, un’enorme risorsa sulla quale puntare con più decisione per supportare in modo efficace le nostre politiche, migliorare il nostro posizionamento, aumentare l’attrattività di bravi studenti e prestigiosi docenti stranieri. Dobbiamo organizzare al più presto una vera comunità di ex studenti, che costituisca la rete globale dei nostri ambasciatori.

La nostra politica internazionale deve promuovere in maniera sinergica didattica e ricerca e impostare con coraggio anche azioni di lungo periodo.

È strategico investire sul rafforzamento della nostra offerta formativa internazionale in tutte le sedi dell’Ateneo, incentivando anche accordi di doppio titolo o titolo congiunto e dottorati in co-tutela, promuovere la mobilità degli studenti in entrata e in uscita, favorire lo sviluppo di competenze linguistiche ed esperienze internazionali attraverso tirocini formativi e stage, potenziare e promuovere un’ampia offerta di Summer School nel periodo estivo.

La formazione a distanza è uno strumento molto rilevante sul quale investire, da affiancare alla didattica in presenza, che rappresenta la nostra tradizione ed è la nostra forza. Noi siamo rimasti assenti dal dibattito su questi temi, mentre prestigiosi atenei stranieri hanno investito in questa direzione. Offrire Moocs (Massive Online Open Course), in inglese ma non solo, su argomenti selezionati e tenuti da docenti riconosciuti a livello nazionale e internazionale (anche emeriti), in quelle aree nelle quali coniughiamo eccellenza di ricerca e tradizione ci permetterà di entrare nel mercato della formazione globale, ampliando enormemente la platea dei fruitori con costi contenuti.

Dobbiamo migliorare la nostra capacità di muoverci come sistema, fare rete con gli Atenei più prestigiosi e promuovere programmi di formazione da erogare all’estero puntando anche sui Paesi emergenti e valorizzando la nostra sede a Buenos Aires, presidiare attivamente tutte le iniziative che orientano le priorità e indirizzano i programmi di finanziamento in ambito europeo, ma non solo.

I processi di internazionalizzazione sono potenziali strumenti di apertura, dialogo e convivenza civile e, in questo spirito, il nostro Ateneo deve promuovere la partecipazione a progetti di Cooperazione allo sviluppo, nell’ambito di programmi di formazione e di ricerca sovra-nazionali.

Per sostenere i processi di internazionalizzazione è prioritario supportare la mobilità dei docenti, favorendo i periodi di congedo anche di breve durata, potenziare i servizi linguistici rivolti a tutto il personale e incentivare programmi di internazionalizzazione che coinvolgano tecnici e amministrativi e ne favoriscano la crescita professionale.

Contestualmente dovremo potenziare i servizi di supporto amministrativo (DIRI), disporre di procedure più snelle e flessibili  e realizzare un miglior coordinamento con i Dipartimenti  e con le Aree di supporto alla ricerca e alla formazione. La nostra capacità di attrarre studenti e docenti stranieri non può prescindere dalla disponibilità di strutture e servizi di accoglienza a Bologna così come nei Campus. L’Istituto Studi Avanzati, insieme al Collegio Superiore rappresentano una grande risorsa che dobbiamo maggiormente valorizzare. È assolutamente urgente individuare una sede all’altezza della storia dell’Alma Mater e del suo prestigio internazionale, dove collocare l’Istituto e il Collegio e realizzare una struttura di accoglienza per studiosi in visita presso il nostro Ateneo. È inoltre indispensabile migliorare e sviluppare i servizi per gli studenti internazionali in entrata, a partire dalla gestione dei visti di ingresso fino al supporto nella ricerca dell’alloggio e delle informazioni sulla città.

I ranking internazionali, che sappiamo essere privi di robusti fondamenti scientifici e progettati a misura di Atenei profondamente diversi dal nostro, hanno tuttavia rilevanti ripercussioni sull’attrattività delle Università a livello mondiale e l’Alma Mater deve essere riconosciuta nella percezione di tutti a livello internazionale come uno dei migliori 100 atenei al mondo.

 

<<PUNTI PRECEDENTI
Il ruolo dell’Alma Mater
1. Studenti
2. Docenti
3. Ricercatori
4. Medici Universitari
5. Amministrativi, tecnici, bibliotecari, collaboratori linguistici e socio-sanitari
6. Parità di genere
7. Organizzazione
8. Assetto istituzionale
9. Multicampus
10. Programmazione
11. Infrastrutture e edilizia